Sì, vado a Lucca, anche se il cuore resta a Milano, al Policlinico, accanto all’amico Carlo.
Sto seguendo con partecipazione la questione Zerocalcare, legata al patrocinio dell’Ambasciata Israeliana e condivido parola x parola le motivazioni di Michele, il governo di ultra destra israeliano si sta comportando, non è una novità purtroppo, da “stato terrorista” e con tanta cieca arroganza da mettere a rischio la vita degli israeliani stessi (a cominciare da quella degli ostaggi) come molti intellettuali, storici, giornalisti, comuni cittadini di Israele e di tutto il mondo stanno dicendo a gran voce.
Trovo ridicolo anche chi dice “Si sapeva già da mesi del patrocinio, perchè non si è svegliato prima?" e sospetto che molti di costoro abbiano una gran coda di paglia in quanto ignari, come lo ero io, della cosa fino a quando Zerocalcare non ha sollevato la questione. Ma poi non lo vedono quello che sta succedendo? Il cambio di marcia, di scala, dopo il 7 Ottobre, il rischio concreto di “soluzione finale”, del massacro di un'intera popolazione? Lo dice il Segretario Generale dell’Onu Guterres, non solo un fumettista.
E allora se la pensi così che vai a fare a Lucca, cojone?
Vado a Lucca per almeno 3 motivi:
- Per i Fumetti. Lucca questo è: un festival di fumetti. Il più vecchio del mondo (ha la mia età, 58 anni) creato da autori e lettori di fumetti è la nostra festa e io devo accompagnare il mio ultimo rampollo, BACGLSP. Naturalmente non sono l’unico, molti altri amici, autori che stimo, hanno cose in uscita a Lucca che non vedo l’ora di leggere.
- Per i soldi. Sì per me come per molti autori, piccoli e medi editori, Lucca rappresenta il momento di maggiore visibilità di quel che facciamo, e di conseguente ritorno economico, per molti è una questione di sopravvivenza editoriale, o perlomeno il più importante appuntamento dell’anno in tal senso. Quindi vado a fare la mia parte.
- Per Lucca. Perché credo che Lucca Comics sia molto più di un patrocinio, di un simbolo su un manifesto, e molto più dell'attuale dirigenza di LuccaComics&Games che ha scelto di piazzarcelo e faccio rispettosamente presente che in queste scelte, come in tutte le altre che riguardano Lucca, noi fumettisti in senso allargato, non siamo minimamente coinvolti. Non è sempre stato così, Lucca ha una mai abbastanza valorizzata, per non dire ignorata, dagli attuali organizzatori, lunga storia orizzontale, collettiva, fatta di incontri, confronti, discussioni, litigate feroci tra fumettisti e non, su quel che succede nel mondo. Insomma ci vado perché spero e credo che quest’anima lucchese, dietro, sotto, dentro la gran baracconata della “Fiera della Cultura pop” possa essere ancora viva, presente e visibile oggi.