Ieri, sul muro di casa, abbiamo rivisto l'ultimo
Hayao Miyazaki, ispirato alle vicende di
Horikoshi Jiro, ingegnere capo della Mitsubishi che ha progettato gli
Zero. Che dire, bellissimo, probabilmente uno dei suoi film più personali e sentiti, dove ritorna l'eterna ossessione del volo, dell'amore E degli aereoplani (vi ricordate di Porco Rosso?).
Ma i bellissimi aereoplani sarebbero noiosi senza tutti quei treni, autobus, tram, chiatte, vaporetti, camion, carretti, buoi e biciclette che affollano il film. Una straordinaria evocazione del Giappone degli anni 30, sugli incredibili fondali dipinti dello studio Ghibli (non perdetevi i titoli di coda che li presentano senza "l'ingombro" dei personaggi).
Ancora una volta si rimane senza fiato di fronte alla grandiosa capacità di quest'uomo di raccontare qualsiasi cosa, un matrimonio improvvisato o il progetto di snodo del perno dell'ala di un aereo.